Molti autori si sono occupati di definire cosa sia il trauma, da cui può derivare il disturbo post traumatico da stress, e come possa essere curato. In generale, il trauma psicologico può essere concettualizzato come un evento che altera il consueto modo di vivere della persona, compromettendone l’equilibrio psicologico. La letteratura sul trauma concorda nel distinguere almeno due diverse esperienze potenzialmente traumatiche per l’individuo:

  • i piccoli traumi o “t”, che sono quelle esperienze soggettivamente stressanti, caratterizzate da una percezione di pericolo non particolarmente intensa: un’umiliazione subita, per esempio, rimproveri aggressivi e costanti vissuti con intensa paura, maltrattamenti in generale subiti durante l’infanzia, così come una grave trascuratezza nell’accudimento. 
  • i traumi “T”, ovvero tutti quegli eventi che minacciano l’integrità fisica propria o di altre persone, in cui la percezione del pericolo è molto intensa: disastri naturali, incidenti gravi, terrorismo, abusi fisici e/o sessuali, etc…

Sebbene i due tipi di trauma siano molto diversi, le persone possono reagire emotivamente mostrando la stessa sintomatologia. Le risposte al trauma possono variare dalla completa remissione dei sintomi, alle manifestazioni più gravi che ostacolano pesantemente la vita sociale, emotiva e lavorativa della persona.

Al di là delle distinzioni, ciò che definisce un trauma non è necessariamente la gravità in sé dell’evento, quanto le conseguenze che esso ha sulla vita della persona. Quando il trauma non viene elaborato la persona manifesta una serie di sintomi che possono esitare in disturbi franchi che interferiscono in modo marcato nel suo funzionamento emotivo, sociale e lavorativo. Spesso gli individui con trauma irrisolto sperimentano le stesse reazioni emotive di angoscia anche a distanza di molto tempo dall’evento traumatico, come se il passato fosse ancora presente. Questa condizione può esitare nel disturbo da stress post-traumatico, caratterizzato proprio dalla tendenza a “rivivere” l’evento traumatico e tutte le emozioni associate a quel momento.

Cos’è il disturbo post traumatico da stress (PTSD)?

Le persone che soffrono di PTSD, a seguito dell’esposizione diretta ad un evento traumatico, manifestano i seguenti sintomi:

  • Presenza di sintomi intrusivi: includono memorie disturbanti dell’evento traumatico, incubi legati al trauma, flashback che portano il soggetto a sentire e comportarsi come se stesse rivivendo il trauma, disagio psicologico e reazioni fisiologiche marcate a seguito dell’esposizione a stimoli interni o esterni legati al trauma.
  • Evitamento di stimoli associati all’evento traumatico: ci si riferisce allo sforzo che la persona compie per evitare ricordi, pensieri o sensazioni collegati al trauma oppure persone, luoghi, oggetti connessi all’evento traumatico.
  • Alterazione nel pensiero e nell’umore: incapacità di ricordare aspetti importanti del trauma, percezioni distorte sulle cause e sulle conseguenze dell’evento traumatico, uno stato emotivo negativo persistente (colpa, vergogna, ansia, terrore), marcata diminuzione di interessi e partecipazione alle attività quotidiane, sensazione di distacco o straniamento dagli altri e persistente incapacità di sperimentare emozioni positive.
  • Alterazione nella reattività associata all’evento traumatico: umore irritabile, scatti di collera, aggressività verso cose o persone; comportamenti spericolati, auto-distruttivi, ipervigilanza, trasalimento esagerato, problemi di concentrazione e disturbi del sonno.

Come trattare il disturbo post traumatico da stress (PTSD)

Questi sintomi possono insorgere immediatamente dopo l’evento traumatico o anche dopo molto tempo e le manifestazioni possono avere una durata diversa: possono manifestarsi per un mese o anche di più fino ad arrivare alla cronicizzazione dei sintomi. Per ridurre l’impatto del trauma è importante rivolgersi ad uno specialista.