Lo scopo del percorso psicoterapeutico per il disturbo evitante è aiutare la persona a padroneggiare meglio le emozioni di ansia e vergogna che spesso inibiscono i rapporti interpersonali e a ridurre di conseguenza la tendenza ad isolarsi. Verranno inoltre insegnate abilità interpersonali per poter instaurare, mantenere e approfondire le relazioni: imparare a dire di no, a fare richieste, a sostenere il proprio punto di vista in un discorso, a rompere il ghiaccio in situazioni sociali nuove e altre ancora.

Tale percorso prevede sia la psicoterapia individuale che quella di gruppo. Lo psicoterapeuta di gruppo e quello individuale si confrontano continuamente, per poter favorire la costruzione di un intervento quanto più personalizzato in base alle difficoltà del singolo paziente.

Percorso psicoterapeutico individuale per disturbo evitante

La psicoterapia individuale solitamente prevede sedute settimanali della durata di circa 50-60 minuti durante le quali si affrontano i vissuti problematici sopra descritti e si individuano, grazie agli strumenti offerti dal gruppo, modalità nuove volte ad ampliare le competenze sociali ed a diminuire il senso di imbarazzo e vergogna.

Percorso psicoterapeutico di gruppo per disturbo evitante

La psicoterapia di gruppo prevede un incontro settimanale della durata di 90 minuti, per una durata di circa 6 mesi. La conduzione del gruppo è affidata a due terapeuti. Il numero massimo dei partecipanti è di 6 persone. Il pre-requisito necessario per partecipare al gruppo è quello di avere in atto una psicoterapia individuale al fine di favorire il rafforzamento e la generalizzazione nei vari contesti di vita della abilità acquisite in gruppo, oltre che garantire la personalizzazione del percorso terapeutico.

Modello teorico del percorso psicoterapeutico

Il modello teorico di riferimento è quello Metacognitivo Interpersonale (Terzo Centro di psicoterapia cognitiva di Roma). Il lavoro in gruppo è diviso in due moduli che si focalizzano su alcune caratteristiche necessarie allo sviluppo della socialità, caratteristiche che la letteratura ha dimostrato essere compromesse nelle varie forme di ritiro sociale. All’interno di ciascun modulo verranno spiegate alcune specifiche abilità, attraverso role-play, visione e discussione di materiale video e cartaceo. Le abilità insegnate verranno poi allenate negli specifici contesti di vita di ciascun partecipante, con il sostegno della psicoterapia individuale.

II Modulo “METACOGNITIVO” mira a:

  • Aumentare la capacità di riconoscimento delle emozioni e sviluppare tecniche per poter abbassare l’intensità delle emozioni problematiche al fine di poterle gestire meglio.

  • Acquisire capacità di osservazione e ragionamento sui propri stati mentali e su quelli altrui.

II Modulo “INTERPERSONALE”, mira a:

  • Acquisire ed allenare le abilità interpersonali.

 Bibliografia di riferimento:

Procacci M., Semerari A. (1998). Il senso di non appartenenza e di non condivisione in alcuni disturbi di personalità: modello clinici ed intervento terapeutico. Psicoterapia, 12, 39-49.

Procacci M., Popolo R., Marsigli N. (a cura di) (2011). Ansia e Ritiro Sociale, Cortina, Milano.

Dimaggio G., Semerari A. (a cura di) (2003), I disturbi di personalità. Teoria e modelli. Laterza, Roma-Bari.

Procacci M., Semerari A. (a cura di ) (2019) Ritiro sociale. Psicologia e clinica