
La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è una psicoterapia sviluppata negli anni ’60 – ‘70 che oggi vanta il maggior numero di studi e conferme scientifiche a livello internazionale. La ricerca di prove di efficacia sulle teorie e sui trattamenti proposti è quello che ha originato e che continua a caratterizzare questo tipo di intervento terapeutico, rendendo così la ricerca scientifica il cardine su cui si appoggiano tutti gli interventi proposti.
Vari sono gli autori che hanno contribuito alla nascita di questo orientamento. Ricordiamo in particolare Aaron T. Beck ed Albert Ellis, entrambi di formazione psicoanalitica, che cercarono di dimostrare la validità empirica di alcuni presupposti della psicoanalisi al fine di promuoverla all’interno della comunità scientifica. Iniziarono così a fare ricerche, inizialmente sulla depressione, e grazie ai dati emersi costruirono nuovi paradigmi teorici, che accogliendo la scienza del comportamento, diedero inizio a quella che oggi conosciamo come terapia cognitivo-comportamentale.
La specificità di questo orientamento consiste nell’attenzione che viene data al dialogo interno ed alla costruzione dei significati che accompagna l’esperienza di ogni individuo. Si tratta di una psicoterapia strutturata, solitamente di breve durata, in cui l’obiettivo principale consiste nella valutazione e modificazione dei significati personali e dei comportamenti disfunzionali.
La Terapia Cognitivo Comportamentale si basa su quanto già affermato da Epitteto nel I sec d.C: non è la situazione in sé a determinare ciò che le persone provano, ma è piuttosto il modo in cui la interpretano. L’interpretazione degli eventi è mediata da schemi cognitivi sottostanti, ovvero modalità attive di organizzazione dei dati che generano il significato degli eventi insieme alla componente affettiva. All’origine dei disturbi vi è, dunque, un modo disfunzionale di pensare e fare, ovvero non utile al raggiungimento di scopi personali e per cui fonte di sofferenza soggettiva che influenza negativamente l’umore e il comportamento.
La Terapia Cognitivo Comportamentale aiuta le persone ad identificare e valutare tali schemi interni in modo da mettere in atto interventi di ristrutturazione volti a produrre un miglioramento dell’umore e del comportamento. Studi scientifici controllati hanno dimostrato l’efficacia della terapia cognitiva nel trattamento della maggior parte dei disturbi psicologici come:
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