Circa il 50-75% degli individui a cui è stato diagnosticato un disturbo narcisistico di personalità è di sesso maschile. La caratteristica principale del disturbo consiste nella tendenza a reagire in modo difensivo, attraverso atteggiamenti superbi e arroganti, nel momento in cui la persona si sente ferita e attaccata in merito al proprio valore personale. Le persone che presentano tale disturbo hanno alte aspettative sull’ottenere trattamenti di favore, sul ricevere approvazioni e lodi dagli altri per le proprie qualità uniche e speciali, rimanendo sconcertati quando non ottengono i riconoscimenti che pensano di meritare.

Spesso sono assorti in fantasie di illimitato successo, potere o amore ideale, invidiosi degli altri o convinti che gli altri siano invidiosi di loro. Considerano le proprie necessità al di fuori della comprensione e della competenza delle persone ordinarie, credono quindi di poter essere capiti e di dover frequentare solo persone prestigiose o di elevata condizione sociale o intellettuale.

L’altro viene idealizzato fino a che soddisfa il bisogno di ammirazione e gratificazione, per poi essere anche aspramente svalutato nel momento in cui emerge un conflitto.

Il disturbo narcisistico nelle relazioni

Nelle relazioni tendono a mostrarsi emotivamente freddi e distaccati, talvolta incuranti delle loro osservazioni e considerazioni espresse con toni altezzosi o sprezzanti; dimostrandosi incapaci di riconoscere sentimenti e bisogni altrui.

Coloro che presentano un disturbo narcisistico di personalità hanno una percezione di sé esageratamente positiva; tuttavia, dietro la facciata altezzosa, si nasconde un senso di debolezza e inadeguatezza, nonché una bassa stima di sé, “smascherata” ogni volta che l’ambiente non fornisce l’ammirazione e l’approvazione attese.

Trattamenti per il disturbo narcisistico

Molto spesso gli individui che presentano un disturbo narcisistico di personalità intraprendono un trattamento psicoterapeutico nel momento in cui sviluppano stati depressivi diventati intollerabili. Fattori scatenanti di tali stati depressivi sono tendenzialmente relazioni problematiche o la rottura di esse; mancati riconoscimenti nell’ambito della sfera professionale, insoddisfazione per la propria vita, perdite o insuccessi che sminuiscono il senso di grandiosità, generando da una parte sconforto, sconfitta e fallimento, dall’altra vergogna ed umiliazione.

Nonostante l’alto livello di sofferenza sperimentata, la credenza che “chi sta male è debole oppure giudicato negativamente e sottomesso” può impedire di manifestare apertamente il proprio disagio e la conseguente richiesta di aiuto.